domenica 9 giugno 2013

Fenomenologia del Sacro Privato. Un luogo chiamato "solitudine". La sacralità come collante. (Raccolta di appunti e considerazioni sparsi nel tempo)

Ci sono luoghi che sono sacri come chiese anche se non sono chiese...

Disegno di Cristina Senatore

... Come i luoghi della memoria, che esistono (persistono) nei ricordi, ma non solo quelli.
I luoghi sacri sono quelli sottratti allo scorrere del tempo.
Ognuno sa dei propri luoghi sacri cosa li rende sacri.


di Cristina Senatore su fotografia di Architetturadi Lusso 

"Totem Giocattolo, Monumento ai luoghi dell'infanzia dell'arch. Dario Lusso(luglio 2012)


I luoghi della memoria sono pieni di interferenze provocate dal desiderio.
La memoria riscrive i luoghi amplificandoli, omettendone delle parti, aggiungendone altre.
I luoghi della memoria disegnano città immaginarie che sono città dell'anima e del desiderio.
Sono le città private. Luoghi speciali, sacri, nei quali ci portiamo solo chi vogliamo.
(http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4155713100353&set=a.4294674574303.2176856.1509744779&type=3&theater)



di Cristina Senatore su fotografia di Architetturadi Lusso 

"La casa dei ricordi e dei giochi(giugno 2012)


I luoghi dell'infanzia restano per sempre nostri. Vivi nei ricordi. Sacri come chiese, anche quando non sono chiese.

I luoghi dell'infanzia rivivono in tutte le architetture della nostra vita. Per tutta la vita costruiamo su quelle immagini e intorno a quei luoghi dai quali non ce ne andiamo mai.

(http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4155713100353&set=a.4294674574303.2176856.1509744779&type=3&theater)

Ognuno sa dei propri luoghi sacri cosa li rende sacri.



"Moderna sacralità sacrilega" di Cristina Senatore. 2007
Collage con materiali riciclati da imballaggi vari.


[Spostamento del sacro nello spazio (interno ed esterno)]


Intervento grafico di Cristina Senatore su fotografia di Francesco Cappiello Magliano (ottobre 2012)


Ognuno porta con sé, nel proprio intimo, il proprio sacro privato.
Ognuno sa cosa rende sacro ciò che considera, che sente sacro.

La sacralità contiene tutto ciò che è sacro. In essa il sacro privato di ognuno si unisce a quello degli altri. 

La sacralità è il collante che tiene insieme gli uomini. 

intervento grafico di Cristina Senatore (ottobre 2012)

"Spazio per raccogliere la forma del sentimentale (raggiunto con sentimento) e sacro" 


intervento grafico di Cristina Senatore 





intervento grafico di Cristina Senatore su fermo immagine da google maps di una strada di Roma. (luglio 2012)

"Città Italiana. La città delle edicole. Esplosione del sacro"


Il sacro è dove non te lo aspetti, è un fatto privato, le edicole stanno intorno al sacro.


http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4232494299835&set=a.4294674574303.2176856.1509744779&type=3&theater

Il sacro è dove non te lo aspetti, con la religione ha poco o niente a che fare, è un fatto privato, riguarda l'intimità della natura umana (al di sopra del credo, della posizione politica, dell'appartenenza etnica, ecc..) e ha sede nel posto più intimo e remoto e vero di cui ognuno si porta dentro la porta, la serratura e la chiave e che si chiama - questo luogo - solitudine.

Nella solitudine dell'intimità gli uomini sono esattamente quello che sono, l'umanità nell'intima solitudine è leale, nuda e cruda, senza mediazioni e preconcetti. L'uomo, dentro di sé, nel luogo chiamato solitudine, si ri-congiunge alla sua natura, che è quella di tutti gli uomini e quindi si ri-congiunge a tutti gli uomini, trova in quel luogo tutti gli uomini. 

Dunque si, è vero il sacro riguarda Dio, ma non la religione. Riguarda Dio nella misura in cui ognuno di noi è un pezzo di Dio. Del Tutto cioè che vive frammentato negli uomini. La sacralità è il collante che tiene insieme gli uomini. Diventa sacro per ognuno quello che cade nella sfera della sacralità.  

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