martedì 28 agosto 2012

GRAN TOURISTAS | Appunti di viaggio | # Architettura_step1

[Questa rubrica è dedicata all'esperimento "Gran Touristas" legato al Padiglione Italiano alla Biennale di Architettura di Venezia (2012) e condotto su vari canali virtuali, e intende tracciare una "mappa" delle direzioni che nel corso dell'esperimento prende il flusso di argomenti e commenti che lo animano. La "mappatura" avviene tramite un collage di commenti, immagini e altro materiale postato su facebook nella pagina dedicata all'esperimento. La rubrica si articola in più collage, uno per ogni tema che su facebook trova sviluppo nei commenti]

GranTouristas:
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Sulla pagina del gruppo Fb di GranTouristas si sono avute lunghissime e interessanti conversazioni su  svariati argomenti. Il materiale è tanto che come un fiume in piena è difficile risalirlo dopo essere stati un po' fermi. Sull'architettura incomincio riportando per intero un post di Cherubino Gambardella del 3 agosto e tutti i relativi commenti, perché non c'è nessun punto nel quale si può tagliare. Cristina Senatore


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per anni abbiamo sentito che l'architettura non era importante , che serviva per capire altri modi di insediarsi , poi sono venute le cavolate di augè sui non luoghi la strumentalizzazione delle sofisticate ed elitarie teorie dei venturi su las vegas ( fantastiche esperienze pop da galleria d'arte) le cavalcate di koolhaas sulle città generiche sul junk lo shopping a seconda degli incarichi che aveva, il populismo ecologista del terzo paesaggio. Mi dicevano sei un reazionario perchè ti occupi di forma , di monumenti collettivi , di architettura ed espressioni popolari mescolando linguaggi alti e bassi fino a quelli infimi. 
Poi visto il fallimento di queste posizioni tutte a favore di un furibondo paternalismo capitalista ( ormai boccheggiante ) e la schifosissima città diffusa che sta sotto i nostri occhi e che dopo la morte di tafuri sembrava essere l'unica chance per gli italiani di colpo tutti hanno riscoperto la forma! 
meglio tardi che mai! 



Salvatore D'AgostinoCherubino Gambardella condivido il tuo anatema (ad eccezione del 'populismo ecologista del terzo paesaggio') quindi buona l'analisi adesso serve l’azione (senza aspettare gli incensamenti istituzionali-accademici) evitando i ‘formalismi’ dell’architettura elitaria. 

Maurizio Cillitrovo interessante la questione proposta daCherubino Gambardella, per anni ho dovuto, in silenzio, digerire posizioni sulle quali non sapevo costruire ragioni. Rilancerei sulla necessità di riassegnare con fermezza alcune tematizzazioni che da sempre, dalla natura del principio, appartengono all'abitare umano: l'Architettura è in primo luogo tematizzazione di un contesto, equilibrio intelligente fra storia - localismo e flussi globalizzati, processi intorno ai quali si tramandano i toponimi e il significato di un luogo. Non perdiamoci in cazzate.

Paolo Valente Tutti gli architetti si occupano di forme, non tutti riescono a dargliene senso. 

Paolo Valente E il linguaggio, spesso, é ancora un equivoco. 

Stefano Mirti Mmmhhh... ...secondo me la caratteristica del tempo in cui viviamo e' quella che siamo in un "multiverso".

Che Wikipedia definisce cosi': 

The multiverse (or meta-universe) is the hypothetical set of multiple possible universes (including the historical universe we consistently experience) that together comprise everything that exists and can exist: the entirety of space, time, matter, and energy as well as the physical laws and constants that describe them. The term was coined in 1895 by the American philosopher and psychologist William James. The various universes within the multiverse are sometimes called parallel universes.

The structure of the multiverse, the nature of each universe within it and the relationship between the various constituent universes, depend on the specific multiverse hypothesis considered. Multiple universes have been hypothesized in cosmology, physics, astronomy, religion, philosophy, transpersonal psychology and fiction, particularly in science fiction and fantasy. In these contexts, parallel universes are also called "alternative universes", "quantum universes", "interpenetrating dimensions", "parallel dimensions", "parallel worlds", "alternative realities", "alternative timelines", and "dimensional planes," among others. 

Se noi accettiamo questa ipotesi di partenza (che mi sembra tutto sommato plausibile), allora non si tratta piu' di stabilire se e' meglio Auge' o Koolhaas, la teoria x o il procedere y.
Orrendamente (o per fortuna), si tratta di universi paralleli, che in genere non si toccano. Sono universi alternativi. 
Il mio imbestialirmi sulla chiusura preconcetta a Antonino Cardillo e' legato a questo. Nel mondo del Multiverso e degli universi paralleli, e' futile dire: "ok a tutti gli universi tranne al multiverso n. 784". Perche' tanto lui continua a esistere, contiene abitanti, genera contenuti. 


Salvatore D'Agostino : Per non disperderci ricopio una frase diCherubino Gambardella per questo topic: 
Caro Salvatore , siamo nel 2003 , quasi dieci anni fa, a Bonea , vicino Benevento, aggiungo a un convenzionale edificio per uffici di un’industria un portico in forma di ipostilo pop , una” Mezquita “ di 88 colonne di vario spessore, un modo per fare architettura come riscrittura, aggiunta, spolio, nobilitazione di un testo comune nella città diffusa. 
Abitare quel portico è una esperienza particolare.
In Italia zero pubblicazioni e silenzio totale della critica tranne qualche pazzo fuori dal coro .
A+U in Giappone pubblica il lavoro che va in diverse mostre fuori Italia. 
Dopo dieci anni questo edificio ( necessità monumentale nei paesaggi dell'abbandono- parafrasando il mio amico Beniamino Servino) sarà in mostra al Padiglione Italia della Biennale a dimostrazione dei tempi che cambiano. 


Salvatore D'Agostino : Cherubino Gambardella, tu parli di alcuni citrici ‘disattenti’, del posto in vetrina alla biennale e della citazione ‘vernacolare’ in chiave post moderna (così teorizzata da Portoghesi nel suo libro 'Postmodern' 1982). 
Insomma di una sorta di caleidoscopica litigiosa gatecomunity culturale (che personalmente osservo) che da anni continua a fare analisi sul declino culturale dell’Italia senza incidere minimamente sulla realtà materica-urbana nazionale né tantomeno internazionale. Forse è arrivato il momento di uscire fuori da questi luoghi istituzionali dove la gatecomunity culturale, di cui sopra, è sempre disposta a tutto (su tutti vale la lettura del ‘Borghese piccolo piccolo’ – non il film - di Vincenzo Cerami del 1976) pur di far mostra, mostrare e dimostrare. 
Dopo 150 anni, in Italia, serve l’indipendenza dai ‘luoghi istituzionali’ poiché l’Italia è molto più ricca, varia, bella, cazzuta fuori da questi luoghi, basta evitare le comode autostrade del Sole che vanno da A a B e viceversa e soprattutto le ‘lamentazioni’ sulla mancanza di attenzione. 


Luca Diffuse Breve nota identitaria. Sicuramente chiara per tutti qui ma che sento di ribadire. Viva viva gli universi paralleli. Ma: Cherubino/Beniamino non li sento come dei sensibili architetti olandesi/midwestern. Sicuro che potrebbero esserlo, mettendo a disposizione le loro sensibilità a qualche altro territorio. Altrettanto sicuramente mi sta benissimo dove sono piantati a terra ora. 

Salvatore D'Agostino: Stefano, facebook non è un qualsiasi altro media. 
Facebook è un luogo chiuso, rischio di ripetermi, è una gatecomunity. 
Facebook amplifica l’homophilia (connaturata nell’uomo) nonché l’indole wannabe.
Facebook non è social poiché serve chiedere il permesso in termini ‘urbani’ facebook non è una piazza ma un club esclusivo senza libero accesso. 

:-) 


Paolo Carli Moretti  treno, aeroplano, automobile, attacco alle torri gemelle, crisi, internet, computer grafica, prospettiva, fotovoltaico, risparmio energetico, guerre di religione, mercato unico, euro, cina, inquinamento, rifiuti, densità ... insomma, ogni giorno sembra che "qualcosa" cambierà il mondo ... e forse è vero ... ma in fondo, io sono solo un semplice uomo ... le mie aspirazioni, i sogni, le esigenze, desideri, il mio stare nel mondo, il mio rapporto con le cose reali, con la terra, l'aria, l'acqua, la luce ... sono esattamente sempre le stesse, da migliaia di anni, dall'inizio dei tempi ... voglio dire, internet è uno strumento che cambia il modo con cui posso realizzare un qualcosa, non la cosa stessa, o perlomeno non necessariamente, e non a scapito della sua essenza ... la forma è l'essenza dell'architettura ... e il modo di articolare le forme costituisce il linguaggio ... se sono bravo parlo in prosa... se sono un genio faccio poesia ... Moretti, Terragni, Libera ... la tradizione italiana non ha mai dimenticato la forma, ben poco di veramete razionale sta alla base di quei lavori che guardacaso son sempre attuali (nonostante le continue rivoluzioni in atto) ... Cherubino ha ragione, ha sempre avuto ragione ... sono quelle semplici cose quelle su cui dobbiamo lavorare (e di cui dovremmo essere più orgogliosi) 


Salvatore D'Agostino:Stefanoper semplificare facebook non è un 'common ground'. 


Stefano MirtiSalvatore D'Agostino, ok. Ipotizziamo che tu abbia ragione e che Facebook sia un'orrendo club. Dunque? 

Gutenberg inventa la stampa. Che viene poi usata e declinata nelle modalita' piu' diverse. Simpa, non simpa, aperte, chiuse. 

Marconi inventa la radio. Che di nuovo la puoi usare per fare la radio libera di quartiere piuttosto che Radio Hitler.
Qui arrivati, mi sembra uguale. Ci sono degli strumenti a disposizione che possono essere utilizzati in molti modi diversi. Aperti, chiusi e quant'altro. 


Gianluca Milesi ciao Cherubino e complimenti per le tue architetture che ho sempre apprezzato.. beh.. mi trovi completamente d'accordo con quello che dici.. di sofisticate teorie -o anche idiozie-se ne sono viste e se ne vedono di tutte le specie.. tutte per certi veri interessanti ma purtroppo molto spesso totalizzanti e nichiliste nei confronti di chi non era d'accordo..sai.. chi pensa con la propria testa costituisce spesso una minoranza.. meglio una corrente o l'altra, purche' sia confortante e/o alla moda,.. poi.. alla fine.. alla vera fine.. tutto è forma... e chi viene fuori con una forma.. costruita o solo disegnata.. comunque rischia il culo.. e si espone alle critiche.. ma perciò lo stimo.. sarà questa persona che aggiungerà qualcosa o qualcosina.. indipendentemente dal fatto che si rifaccia a teorie che arrivano da Princeton o dal MIT..dall'ultimo convegno sul buco dell'ozono.. o da un bravo muratore, magari immigrato.. 


Stefano Mirti : Hanno inventato il telefonino, un medium mica male. 
Li arrivati hai due opzioni, puoi comprarti il sistema chiuso Apple o il sistema aperto Android. Mondi diversi, ma rispetto al medium e' un altro livello di discorso. 

I media digitali (tra cui i social media) offrono opportunita' e spunti diversi di quelli precedenti. Tra le altre feature c'e' anche questo elemento della fiera dei wannabe. 

Ok. Va bene. Ma se penso all'orripilante ventennio in cui Gregotti e' stato direttore/dittatore di Casabella, viva i wannabe... :-) 


Salvatore D'Agostino:Stefanonessun problema sul mezzo, la mia nota verteva sull’applicazione meno 'social' o 'common ground' che la rete offre. 
Sui wannabe mi trovi d’accordo: viva i wannabe :-) 


Davide SacconiStefano, forse sono troppo stupido per capire la profonda qualita' di questa faccenda dei multiversi, ma a me preoccupa se in nessun caso e' possibile arrivare a "paradigmi dominanti/condivisi". Significa che e' impossibile costruire un terreno comune agli uomini. Il pluralismo estremo cosi' inteso e' molto pericoloso. Non credo che si possa accettare ad esempio che qualche bit piu' in la' quattro bontemponi si scambiano materiale pedopornografico o cerchino di rifondare il partito nazista (cosi', per fare due esempi stupidi ed estremi). Che questo sia possibile (e molto probabilmente stia succedendo ora, in questo universo possibile) non mi esime dall'esprimere il mio giudizio e/o dal fare qualcosa perche' cio' non accada, o perche' qualcosa di diverso accada, e non solo nel mio universo, ma anche nel loro, nel nostro, direi... 


Stefano MirtiDavide, ai tempi pensammo che Blade Runner fosse un film bellissimo. In effetti non avevamo capito che era un documentario. Ma non solo, era un documentario con noi dentro. Boop. 

Stefano Mirti : Ok. Tu non accetti che quattro bit piu' in la' delle persone si scambino materiale pedopornografico. Ottimo. Nel contempo, nonostante tu non lo accetti, loro continuano a farlo. Stesso dicasi per i neonazisti del sito a fianco. E cosi' via. 
Credo che non si tratti di stabilire uno stato di polizia con un superministro degli interni che stabilisca cosa e' giusto e cosa e' no. Non ne vieni a capo. Tu fai chiudere il sito x, e dopo un secondo viene fuori il sito y. E cosi' via.
Banalmente, credo che poi alla fine certi multiversi siano piu' convincenti e interessanti di altri. Da questo punto di vista il multiverso Facebook (che non consente nazismi e infanti stuprati) mi sembra piu' interessante del multiverso a fianco che invece vive di svastiche incise a fuoco su giovinette innocenti. 
Questo detto, ancora, il fatto che a te non piaccia non vuole dire che il tutto cessi di esistere. 

Stefano Mirti : ‎Salvatore D'Agostino ok. Buffo poi che avendo un milione di luoghi free in cui discutere e chiacchierare, alla fine questa discussione avvenga sull'orrido Facebook... 
Banalmente, tu usi un telefono cellulare o una radio CB?
Teoricamente dovresti usare una radio CB. Nessuno ti controlla, completamente libera, nessun tracking, nessuna multinazionale, un vero e proprio common ground. 
Se per ipotesi invece tu usi un telefonino cellulare, di quelli che poi ci controllano, che vendono i nostri dati, etc.etc.etc., 

tu (come tot miliardi di persone) alla fine sei disposto a barattare la comodita' e la facilita' d'uso con una serie di principi ideali fantastici ma assolutamente non pratici.

Che e' il motivo per cui questa conversazione avviene qui sopra e non su una piattaforma libera per davvero. 
:-) 


io non credo che facebook sia orrido, anzi, ma il meno social delle varie applicazioni che la rete offre. 
Con un’estetica (ma anche etica) da ‘Lions o Rotary club’, niente di più.

:-) 

Gianluca Milesi mamma mia... e' difficile seguirvi.. il dettaglio della discussione va sempre oltre o a fianco ell l'idea principale e ne depotenzia il contenuto attraverso una "forma" espressiva estremamente ilntellettule e sofistcata.. magari geniale... ma e' difficile seguirvi... 

Davide Sacconi Aboliamo ogni principio tanto puo' essere comunque violato?
Non la capisco questa posizione. 
Non e' che siccome avvengono centinaia di omicidi ogni giorno allora deduco che uccidere un altra persona e' ok. Succede. 


Cherubino Gambardella Ho letto gregotti come de carlo rossi e tanti altri ma per fortuna mia me ne sono sempre fregatoM senza presunzione li ho letti e mescolaati insiewme ad altro nella mia autobiografiaM un lavoro di autore si fonda sul racconto perche e vero che la realta non esiste ed e molto meglio disegnarnew altre. Tutto ha diritto di cittadinanza ma poi un bewl racconto e un bel racconto 

Laura Basco è quella w che stona nel discorso 

Stefano Mirti ‎...form follows fiction... 

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Cristina Accornero: In memoria di un progetto (visionario?): Architettura e filosofia.
Villa Brea (Chieri), Convegno IL MONUMENTO NELLA CITTA' E NEL PENSIERO, 21--22 luglio 1989.

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Lucia Giuliano: Sempre al Beaubourg c'era anche questa versione della città analoga di Aldo Rossi presentata alla Biennale del 1976, la prima edizione delle biennale di architettura a Venezia.

 
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Cattedrale vegetale, progetto (postumo) di Giuliano Mauri, Oltre il Colle (BG), 2010. Replica (in grande) di quella di Arte Sella, risalente a 10 anni prima (un po' più foliata, a essere sinceri).



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Amos Bianchi: Chiesa sconsacrata di San Giuseppe, inizio XIX secolo, via Piero della Francesca, Milano (dal 2001, Gattopardo cafè).

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Talponia, Unità residenziale Ovest, IVREA - via Carandini, 6 - Gabetti e Isola con Luciano Re


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1963, Arch Arrigo Arrighetti, Milano, Piscina Parco Don Giussani (ex Parco Solari)


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Le dighe del Panperduto, o Chiusa Villoresi, costruite sul fiume Ticino fra il 1880 e il 1885.


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(Di Gatone Bergantin, Marano Ticino vicino Novara)




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Da 'Grantourista per caso' in Puglia, mi sono imbattuto in un'altra fantastica spaceship da spiaggia in #vetroresina  (questa è a Marina di Pescoluse).


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woodpecker, cervia, filippo monti l'autore, 1974.



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CASA ALBERO via del Porto Azzurro, Fregene (Rm). Alberto Perugini,Uga De Plaisant. 1966/1967


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VILLA GIRASOLI, ANTONIO INVERNIZZI, Marcellise, en.wikipedia.org/wiki/Villa_Girasole, #MUTOIDI

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