giovedì 16 febbraio 2012

"Dunque al principio fu il Caos..."






Illustrazione di Cristina Senatore per la testata "CasaFacile" di Mondadori, numero di Febbraio 2012, pag. 123


Da Wikipedia:    
La teoria del caos è lo studio attraverso modelli della fisica matematica dei sistemi fisici che esibiscono una sensibilità esponenziale rispetto alle condizioni iniziali. I sistemi di questo tipo sono governati da leggi deterministiche, eppure sono in grado di esibire una empirica casualità nell'evoluzione delle variabili dinamiche. Questo comportamento casuale è solo apparente dato che si manifesta nel momento in cui si confronta l'andamento temporale asintotico di due sistemi con configurazioni iniziali arbitrariamente simili tra loro.

Voi l'avete capita? Io no, eppure mi pare di intuirne profondamente, visceralmente, la verità.

« Dunque al principio fu il Caos, e poi la Terra dal grande seno, sede incrollabile di tutti gli immortali che abitano la sommità del nevoso Olimpo, e il Tartaro tenebroso nelle profondità della grande Terra, e poi Amore, il più bello degli immortali, che irrora del suo languore sia gli dei che gli uomini, ammansisce i cuori e trionfa dei più prudenti propositi. Dal Caos nacquero Erebo e la tenebrosa Notte. Dalla Notte Etere e il Giorno nacquero, frutti dell’amore con Erebo. A sua volta Gea partorirà il suo simile in grandezza, il Cielo stellato che dovrà ricoprirla con la sua volta stellata e servire da dimora eterna per gli dei beati. Dopo essa genera le alte montagne, rifugio delle divine ninfe nascoste nelle loro felici valli. Senza l’aiuto di Amore , essa genera il Mare dal seno sterile, dalle agitate onde furiose.» Esiodo, Teogonia


Caos. Caos. Caos.
Non esiste una definizione che sia in grado di contenerlo, di descriverne l'aspetto, di restituirne in qualche modo l'immagine.. Quando abbia avuto realmente inizio il caos, quali siano le condizioni che lo abbiano generato.. non è importante.. il caos è un risultato dell'essere vivi. Se c'è vita, c'è caos. La morte, forse, è ordinata, come un cadavere vivisezionato sotto formaldeide, come quelli nelle opere di Damien Hirst, che appaiono gelidi e immobili nel loro macabro ordine perfetto, rappresentano la vita privata del sangue: la morte.

Quella smania incomprensibile che ti tiene sveglio la notte perché i pensieri si affollano come passeggeri che vogliono scendere tutti insieme dal treno appena arrivato in stazione, per raggiungere ognuno la propria meta, per inseguire ognuno la propria strada... quello è caos. Quella ragione oscura che ti fa tenere Shakespeare sullo stesso scaffale di Topolino, quella necessità di tenere un taccuino dove appunti una citazione filosofica e un disegno accanto alla lista della spesa, è caos. Quella abitudine a fare più cose insieme.. ad ascoltare la radio mentre disegni, insegui i tuoi pensieri, parli, guardi fuori dalla finestra facendoti entrare qualche immagine negli occhi.. con quella musica che di tanto in tanto si infiltra e poi scompare.. e non sai se vien dalla radio o no.. quello è caos. Quell'altalena irrefrenabile di sentimenti che talvolta ci rapisce, ci fa dondolare fortemente e ci fa girare la testa... sei felice e un attimo dopo triste, sei euforico e hai paura insieme, sei attratto dalla stessa cosa che ripugni... questo è caos.  

Doloroso a volte, necessario.. il caos ci tiene vivi. 

domenica 5 febbraio 2012

Raro, bianco come la neve

Ci sono immagini che si possono vedere e immagini che, come dice un mio amico, se non le vedi risultano anche più belle perché te le puoi immaginare in mille modi diversi...
Nell'elenco delle prossime illustrazioni di questo blog era parcheggiato da un po' il cassettone “numerouno” disegnato da Roberto Liberti per RaroDesign.
Appena lo vidi immaginai subito diverse illustrazioni.. mi ispiravano molto la sua linearità e il suo candore..
Arrivato il suo turno, importo l'immagine nel file per le illustrazioni e comincio, come faccio di solito, a ricalcare con gli strumenti digitali le immagini che mi si sono formate nella testa.. succede una cosa strana, insolita.. tutte le immagini che provo a fermare sul foglio digitale mi scappano.. si ribellano alla matita. Qualcuna la fermo, ci riesco, eppure.. risulta distorta, scomposta, come un bambino che vuol correre a giocare afferrato per un braccio.. sicché chiudo il file e mi dico che ci riproverò... passano i giorni ci riprovo e accade di nuovo e così anche per le volte successive.. eppure se lo guardo le vedo le mie illustrazioni prendere vita... Ho concluso che era inutile ritentare.. le avrei sciupate e così, per questa volta, se vorrete vederle, dovrete fare uno sforzo di immaginazione...

Questo è "numerouno", il cassettone di cui vi ho parlato:


Dunque, se siete pronti, partiamo, guardate con me.. il suo candore non vi ricorda forse quello della neve?. il calore degli intarsi in legno non vi fa vedere un bosco imbiancato?.. Immaginateli... i bambini che si rincorrono e cadono felicemente nella neve morbida, su quel grande tappeto bianco, bambini che non sono poi tanto abituati a vederla la neve e che quindi sono eccitati dalla meraviglia, sorridono con tutto il viso gioiscono e giocano... Immaginatelo il candore soffice della neve, tanto che se ne prendi un po' fra le mani e soffi vola via come i petali leggeri di un fiore.. come fa quel papà per la sua bambina mentre lei si tiene stretta a lui come fosse il suo eroe, la sua casa, tutto il suo mondo.. Immaginate che il sole batta sulla neve in una giornata dal cielo limpido rendendola estremamente luminosa e gaia.. e che su quella curva dolce in cui termina il piano scivolino due giovani innamorati i cui occhi da poco si sono incontrati e da poco si sono promessi amore, senza ancora sapere cosa sia.. li vedete tenersi per mano nel tentativo di sorreggersi a vicenda mentre sorridono imbarazzati e con il cuore in gola.. i loro passi incerti si mescolano e si confondono con le loro emozionate incertezze.. le loro guance sembrano ancora più rosse grazie al bianco della neve..
Seguitate con la fantasia, vedrete cose bellissime..


Designer Roberto Liberti per Raro Design, showrrom gradini amedeo 4 napoli  www.raro-design.com


Il cassettone “numerouno” appartiene alla collezione “frammenti”. Particolarmente interessante mi sembra la combinazione che mette in atto coniugando le linee sobrie dell'arredamento contemporaneo ad elementi propri di altri stili e altre epoche riconducibili alle eccellenze della manualità artigianale made in Italy e in particolare made in Naples. In particolare, in "numerouno" si ha la reinterpretazione dell'antica tradizione dell'intarsio napoletano, con anche la possibilità di personalizzazione dei legni selezionati tra alcuni tipici della tradizione d’ebanisteria italiana (noce italiano, rovere, pero e ulivo)

www.raro-design.com e qui qui trovate il catalogo Raro 2011-2012: http://issuu.com/raro-design/docs/catalogo_raro