lunedì 9 maggio 2011

Nervi di pietra


All'improvviso in mezzo ai palazzi dalla comune architettura, a squarciare lo spazio, comparve Lei: la Sagrada Familia! Più ci avvicinavamo e più sentivamo il cuore allargarsi in petto, ci apparve immensamente alta, di una altezza che faceva venire le vertigini. Come un potentissimo getto d'acqua si scagliava contro il cielo con una straordinaria energia. Man mano che ci avvicinavamo una strana forza ci invadeva e ci circondava, ci riempiva e ci straziava. Arrivammo vicini, stendendo la mano l'avremmo toccata. Ci sembrava di piangere, ma non con gli  occhi. 



Gli occhi non trovavano riposo, ogni più piccolo particolare ci chiamava, voleva farsi notare, voleva raccontare la sua storia... infinite storie su quella facciata, incredibili storie. Tutto parlava, non solo le forme ma le linee, la materia stessa, la collocazione perfino di ogni singolo particolare.



La pietra sembrava essere stata scolpita direttamente da un profondo sentimento umano, qualcosa di simile al dolore e alla fatica e alla passione, ma molto più profondo e doloroso. Un sentimento che nelle parole non entra. La pietra era dura e sapeva essere persino tesa, come i nervi di un uomo che compie un immenso sforzo fisico, che si dà fino allo stremo delle forze. Un'immensa fatica. Un immenso dolore. Resta da meditare sul perché Patire così...


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